ANCHE IL PARLAMENTO EUROPEO CONFERMA IL PROCEDIMENTO DI INFRAZIONE CONTRO L’ITALIA
Trieste, 16 settembre 2011
Con nota dell’8 settembre 2011 la Commissione per le petizioni del Parlamento Europeo ha comunicato a Greenaction Transnational che a seguito delle risposte ricevute dalle autorità italiane la Commissione Europea ha confermato il procedimento di infrazione nei confronti dell’Italia per violazione dell’articolo 13 paragrafo 1 della Direttiva Seveso 96/82/CE. La violazione riguarda la mancata predisposizione di effettive misure di sicurezza per gli incidenti agli impianti industriali situati nella zona industriale di Trieste. Tra questi il terminale petrolifero della SIOT (il più grande del Mediterraneo), depositi di combustibili, di ossigeno liquido, di formaldeide costieri, nonché uno stabilimento siderurgico (Ferriera di Servola). Tutti questi impianti si trovano a ridosso del centro abitato e potrebbero dare il via ad incidenti a catena che investirebbero decine di migliaia di persone. Da qui la necessità di adottare piani di emergenza esterni con informazione e partecipazione della popolazione alle prove sul campo. L’addestramento della popolazione ad affrontare le emergenze è obbligatorio ogni tre anni. Nonostante tale situazione di altissimo rischio incontrollato, le autorità italiane hanno pure autorizzato la costruzione di un terminale di rigassificazione nel porto di Trieste, in mezzo agli impianti industriali oggetto del procedimento di infrazione da parte dell’U.E.
Il procedimento di infrazione in corso è stato avviato a seguito della denuncia presentata nel settembre del 2007 da Roberto Giurastante (responsabile Greenaction Transnational).