NUOVO CARICO DI RIFIUTI VIA TRENO DALLA CAMPANIA

Trieste, 6 marzo 2013

E’ arrivato questa notte, per evitare contestazioni. E’ il nuovo carico di rifiuti spediti dalla Campania via treno. Tutto nel massimo silenzio stile “operazione militare”. Per mettere di fronte tutti al fatto compiuto.

Da oltre un anno Greenaction ha chiesto di bloccare i pericolosi trasporti di rifiuti incontrollati provenienti dalle zone di attività della criminalità organizzata di stampo camorrista e di informare i cittadini sull’inquinamento derivante da tale operazione (i rifiuti vengono smaltiti nell’inceneritore di Trieste).

Ma la Regione Friuli Venezia Giulia a guida PDL si è limitata a declinare ogni responsabilità scaricandola sul Comune di Trieste a guida PD. Che invece ha sostenuto la bontà dell’operazione. Perché i rifiuti della Campania sono un affare per il Comune che li brucia nell’inceneritore cittadino gestito dalla propria multiutility ACEGAS-APS.

Un affare che si traduce però in pesante inquinamento da diossine con ricadute sulla vicina Slovenia e con contaminazione diffusa di aria-terra-mare. Tumori garantiti agli indifesi cittadini di Trieste e di Capodistria in cambio dei soldi di cui peraltro gli inquinati non vedranno mai traccia: davvero un pessimo affare.

Le uniche risposte concrete fino ad ora ricevute sono quelle della Commissione Europea alla quale Greenaction, in associazione con Alpe Adria Green e con il comitato Legamjonici di Taranto, ha denunciato la violazione delle norme comunitarie sullo smaltimento dei rifiuti per la maxi operazione di emergenza rifiuti campani.

Infatti per consentire alla munnezza napoletana di uscire indenne dalle verifiche, l’Italia ha pensato bene – oltre ad eliminare effettivamente i controlli qualitativi – di far slittare di un anno l’entrata in vigore del sistema di tracciabilità comunitario SISTRI.

Giusto quello che serve per fare sparire le enormi masse di rifiuti scottanti. Quelli che nessuno vuole. Tranne gli amministratori pubblici che agiscono contro gli interessi dei propri cittadini.

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