AL VIA A BREVE IL COLLEGAMENTO SETTIMANALE. REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA E COMUNE DI TRIESTE RIFIUTANO DI RISPONDERE.

Trieste, 21 maggio 2012.

Dopo la prima spedizione del 17 maggio, è prevista un’intensificazione dei trasporti dei rifiuti campani a Trieste con il mezzo ferroviario. Il primo treno sarebbe servito a sperimentare il nuovo metodo in sostituzione del trasporto su strada, ritenuto più pericoloso e più facilmente intercettabile (e controllabile).

Durante la settimana il sindaco di Napoli De Magistris, in accordo con la Regione Campania, dovrebbe dare il via libera alla nuova fase che porterebbe a spedizioni con cadenza settimanale o bisettimanale. Nell’operazione sono ovviamente coinvolte la Regione Friuli Venezia Giulia che avrebbe già dato l’assenso, ed il Comune di Trieste da sempre favorevole (si vedano le sconcertanti  dichiarazioni del Sindaco Cosolini e dell’assessore all’ambiente Laureni) a questo smaltimento per motivi economici. I rifiuti della Campania vengono infatti smaltiti nell’inceneritore comunale gestito dalla Acegas-APS, la multiservizi controllata dal Comune di Trieste quale socio di maggioranza (50,1% delle quote).

Un’operazione squisitamente commerciale svolta nella massima segretezza. Ad oggi a nessuno è dato sapere di che tipo di rifiuti si tratti, né la destinazione finale delle ceneri. Una segretezza che stride con la necessità invece di massima trasparenza su una questione che investe direttamente la salute pubblica. Una segretezza che sembra essere imposta anche agli stessi organi democraticamente eletti dai cittadini, visto che il via libera ai rifiuti campani sembrerebbe essere stato dato dalla Giunta Regionale (in cui ci sono tre assessori triestini) e dalla Giunta del Comune di Trieste, bypassando così consiglio regionale e comunale.

Greenaction Transnational ha già richiesto fin dall’11 aprile chiarimenti urgenti sui rifiuti provenienti dalla Campania e il blocco di nuovi arrivi senza ottenere alcuna risposta. Silenzio da parte della Regione Friuli Venezia Giulia e del suo presidente friulano, silenzio da parte del Comune di Trieste, silenzio da parte delle autorità sanitarie. La logica è la solita e collaudata della semplice e brutale negazione di ogni diritto ai cittadini, avvelenati ogni giorno da questi amministratori impuniti.

La legislazione comunitaria in materia di rifiuti è molto chiara: protezione della salute umana e tutela dell’ambiente da ottenersi con riduzione della produzione dei rifiuti e riciclaggio spinto ai massimi livelli. E naturalmente massima trasparenza nella gestione dei piani di gestione rifiuti da parte della autorità competenti.

Il commercio dei rifiuti attuato dal Comune di Trieste a scapito del proprio territorio e dei propri cittadini va contro queste linee guida. Un comportamento irresponsabile che non potrà non portare a conseguenze.