Greenaction Transnational ed Il Popolo Viola Trieste affrontano assieme le verità e le sfide del Referendum e del rischio nucleare legato alla centrale slovena di Krško

Trieste, 3 Giugno 2011 – Incontro chiave quello di stamane presso il Centro Volontari Friuli Venezia Giulia di Trieste: Greenaction Transnational ed il Popolo Viola Trieste assieme per denunciare costruttivamente quali sono le sfide della realtà italiana e della regione Friuli Venezia Giulia a distanza di una settimana dal Referendum chiave del 12-13 Giugno. 

Sfide di enorme rilevanza quelle affrontate nel dibattito: nel commentare i quesiti referendari il referente per il Popolo Viola Trieste, Enrico Rossini, pone con precisione l’accento su come essi siano l’ulteriore banco di prova per un vento che è cambiato e che deve continuare a cambiare dal punto di vista e politico, e sociale. Viene analizzato con cura il quesito sul legittimo impedimento richiamandosi al grido di “riprendiamoci la democrazia”, quindi i due quesiti incentrati sull’acqua pubblica ed infine quello più dibattuto riguardante la questione “nucleare”. Quattro SI che richiamano alla pura e democratica conoscenza, alla responsabilità, all’informazione che “informa” e non deve distorcere la realtà di cui noi cittadini, uomini, ne siamo i protagonisti.

L’intervento di Roberto Giurastante, Presidente e Responsabile di Greenaction Transnational, è proprio rivolto a richiamare alla conoscenza e alla consapevolezza del tema nucleare al di là di ciò che accadrà dopo il Referendum italiano: la realtà nucleare, sottolinea Giurastante, parla di un Italia confinante in linea d’aria con decine di impianti nucleari, gran parte dei quali posizionati in Francia, Svizzera ed uno in particolare nella vicina Slovenia, a Krško.

L’esperienza, il costante lavoro ed impegno nonché le denunce di Greenaction Transnational a proposito del caso sloveno, mettono in luce da un lato come il caso Krško sia un vero e proprio conflitto ambientale fondato sulla superata logica dei “benefici che superano i rischi”, sugli interessi locali, dei singoli esponenti politici ed imprenditoriali, sul fatto che i confini geografici facciano sorgere un irresponsabile sentimento di esternalità riguardante la percezione del rischio. Le denunce di Greenaction Transnational portano alla luce come il rischio di una potenziale emergenza radiologica sia assolutamente fondata nel caso della centrale slovena e di come né in Slovenia, né in Italia vi sia al giorno d’oggi consapevolezza e responsabilità nel concretizzare effettive misure di prevenzione legate ad emergenze.

La logica della disinformazione e della non responsabilità legata al rischio sembra essere la strada più semplice per coloro i quali credono sia ancora corretto “sperare che nulla mai accada”. Quanto ancora i cittadini, quanto l’essere umano è disposto ad essere inconsapevole e disinformato su ciò che è la realtà di qui egli non è un partecipante esterno, bensì il protagonista?

La voce del Popolo Viola Trieste e di Greenaction Transnational vuole proprio rendere consapevoli e responsabili di ciò che sono i rischi e le sfide del presente e del futuro, in un’ottica che va oltre Trieste, la singola regione e l’Italia. Dalle “piccole cose” si costruiscono i grandi traguardi: riprendiamoci la democrazia, ora!

Riccardo Zennaro