SOLIDARIETÀ AI VALSUSINI E AI TORINESI IN LOTTA
Dopo la repressione delle manifestazioni pacifiche contro l’avvio dei lavori del devastante progetto dell’alta velocità ferroviaria in Val di Susa, attuata oggi 27 giugno 2011 dalle forze dell’ordine, è necessario estendere le proteste contro la deriva antidemocratica che ha investito il nostro Paese. Nel nome di un progetto a beneficio esclusivo delle lobbies affaristiche europee si stanno sacrificando i diritti della collettività e si vorrebbe devastare irreversibilmente l’ambiente.
La TAV è anche nel Friuli Venezia Giulia e a Trieste sinonimo di saccheggio ambientale. Quaranta chilometri di gallerie nelle viscere del Carso. La distruzione di un patrimonio naturale unico a favore di quel “partito del cemento” spesso colluso con le mafie.
Non possiamo permettere che questo avvenga. Nel Friuli Venezia Giulia, come in Val di Susa, devono essere erette le barriere a difesa del territorio così tremendamente aggredito dalle speculazioni “senza confini”. La Terra che racchiude i nostri respiri, la nostra anima, non potrà essere violentata. Dalla Val di Susa a Trieste e alla Slovenia L’ALTA VELOCITÀ NON PASSERÀ.