I TRENI AD ALTA VELOCITÀ NON POSSONO ATTRAVERSARE IL CARSO

Sabato 22 gennaio si è tenuto un presidio di protesta davanti alla sede della Regione Friuli Venezia Giulia contro il progetto dell’alta velocità ferroviaria tra Italia e Slovenia (in corso di definizione: entro giugno deve essere costituito un gruppo di interesse economico tra i due paesi confinanti per  potere continuare la progettazione).

Al presidio organizzato dal Comitato NO TAV ha aderito AAG (Alpe Adria Green). Il progetto dell’alta velocità ferroviaria (TAV) rischia di danneggiare irreparabilmente un ambiente delicatissimo quale il Carso. Parte del tracciato dovrebbe infatti passare in gallerie scavate nelle profondità del Carso tra Italia e Slovenia con un impatto ambientale devastante sull’ambiente ipogeo.

Il progetto a causa dei costi elevatissimi (1 km in galleria costa in Italia ben 120 milioni di euro) rischia di non potere inoltre essere realizzato completamente.

L’impatto ambientale in Slovenia risulterebbe ancora più elevato vista la limitata superficie del paese. Manca comunque una valutazione ambientale complessiva dell’opera.

L’utilità del progetto è inoltre decisamente discutibile visto che la linea, per problemi economici, molto difficilmente potrà arrivare in Ungheria e in Ucraina. Inoltre i traffici commerciali Est-Ovest non risultano tali da avere bisogno di una nuova rete ferroviaria.

La reti ferroviarie da potenziare sono invece quelle che vanno da Sud a Nord e che servono a collegare i principali porti dell’alto Adriatico al bacino dell’Europa centrale.