NECESSARIO L’INTERVENTO DELLE NAZIONI UNITE
L’aggressione al porto di Trieste continua senza soste. Dopo la sospensione unilaterale del regime di Porto Franco, decisa dal Commissario di Governo, una nuova ondata di assalti si è scatenata per cercare di scardinare definitivamente le doverose difese dell’assetto del porto di Trieste.
Assalti portati da un vasto fronte che vede in prima linea le amministrazioni pubbliche (Comune di Trieste, Regione FVG, Provincia di Trieste), con il supporto diretto o indiretto delle istituzioni centrali ad accreditare la tesi insostenibile della “restituzione del porto alla città”.
In questo senso deve essere interpretato anche il recente intervento dei vertici del palazzo di giustizia triestino all’interno dell’area “off limits” del porto franco per un assai dubbio convegno sulla giustizia organizzato evidentemente per convincere l’opinione pubblica della legalità del provvedimento adottato dal Commissario di Governo.
La soppressione del porto franco e del suo regime fiscale permetterebbe infatti di avviare una maxi operazione di speculazione edilizia con grandi capitali in gioco. Si parla di almeno due miliardi di euro.
Il porto Franco Nord di Trieste trasformato in una cittadella sul mare fatta di residence e di alberghi di lusso, negozi e marine turistiche. Via libera alle mafie del cemento a scapito dell’unico porto europeo che gode, con il suo territorio, di agevolazioni fiscali esclusive garantite dai trattati internazionali.
Abbiamo già affrontato la delicata situazione giuridica di Trieste e del suo porto in precedenza (si veda: “Trieste: un porto internazionale sotto assedio italiano”, “La questione Trieste”, “Sospensione del Porto Franco di Trieste, danni ambientali, e TLT”). Ma non solo. Greenaction Transnational (movimento ONG di difesa dell’ambiente e dei diritti civili costituito nel TLT dai cittadini del TLT) ha sollevato il caso Trieste alla Commissione Europea come prima azione per il ripristino della legalità calpestata brutalmente dalle autorità amministratrici italiane.
Ma ripristino della legalità in questo Stato, nel Territorio Libero di Trieste – Free Territory of Trieste (FTT – TLT), in ottemperanza a quanto deciso da un trattato di pace mai emendato dai Paesi che lo hanno firmato, significa ora un necessario intervento da parte delle Nazioni Unite, garanti di quel trattato di pace. Trattato di pace che per l’appunto riconosce il Free Territory of Trieste come Stato indipendente e sovrano, amministrato da un Governo provvisorio, non certo dallo Stato italiano.
Per l’attuale vigenza del Trattato di Pace, si veda il sito del Dipartimento di Stato USA.