Roberto Giurastante, triestino classe 1965, è un ambientalista, attivista per la difesa dei diritti umani, blogger, scrittore.
Dal 1994 al 1997 nella Legambiente si occupa in particolare delle attività di inchiesta sui rifiuti. È ideatore e organizzatore della prima campagna di monitoraggio delle discariche abusive nella provincia di Trieste. Dal 1997 al 1998 continua l’attività nel WWF occupandosi dell’inquinamento del Carso triestino.
Dal 1998 al 2007 con gli Amici della Terra – Friends of the Earth International approfondisce le inchieste sull’inquinamento ambientale e sulle responsabilità istituzionali in quello che ormai appare chiaramente come il disastro ambientale di Trieste. Nel 1999 diventa consigliere nazionale degli Amici della Terra Italia. Interviene contro la cementificazione delle coste denunciando all’autorità giudiziaria il devastante progetto di sviluppo turistico della Baia di Sistiana. E’ autore del rapporto sul rischio della centrale nucleare di Krško pubblicato dai Friends of the Earth Europe nel 2001.
Nel 2007 fonda Greenaction Transnational di cui diviene presidente, mentre nel 2008 è tra i fondatori della federazione ambientalista internazionale Alpe Adria Green.
Tra il 2007 e il 2011 si occupa di alcune delle più importanti inchieste in materia ambientale a Trieste tra le quali quelle sull’insicurezza degli impianti industriali a rischio di incidente rilevante (Direttiva Seveso), sui progetti dei terminali di rigassificazione nell’Alto Adriatico, sulle violazioni della Direttiva Euratom sulle emergenze radiologiche, sulle discariche abusive, sull’inquinamento ipogeo, sull’inquinamento del Golfo di Trieste e sul malfunzionamento dei depuratori fognari della provincia di Trieste.
Le denunce di Roberto Giurastante hanno portato a numerosi interventi dell’autorità giudiziaria. Tra questi il sequestro della discarica costiera di diossina di Barcola (Trieste), in piena zona balneare.
A livello europeo le denunce di Roberto Giurastante hanno portato a procedimenti di infrazione contro l’Italia per mancato rispetto delle normative comunitarie sullo smaltimento dei rifiuti, per la depurazione delle acque, per la mancata prevenzione radiologica (caso centrale nucleare di Krško), per la violazione delle Direttive Seveso per gli impianti industriali a rischio, per la qualità dell’aria (inquinamento atmosferico transfrontaliero).
Grazie alle denunce di Roberto Giurastante alla Commissione Europea nel 2009 è stato desegretato e reso pubblico il piano di emergenza esterna per il porto nucleare di Trieste.
Nel novembre del 2011 è tra i fondatori di Trieste Libera – Svobodni Trst – Freies Trieste – Free Trieste, di cui diviene presidente nel gennaio 2014, movimento che chiede il ripristino della legalità nel Territorio Libero di Trieste, Stato sovrano istituito dal Trattato di Pace del 1947 con l’Italia, sotto la diretta tutela delle Nazioni Unite e ad oggi ancora in regime di governo di amministrazione civile provvisoria.
È autore di “Tracce di legalità”, pubblicato nel 2010, libro inchiesta, di cui è in preparazione la versione inglese, sul disastro ambientale di Trieste e sul sistema di governo che se ne è reso responsabile.
Come blogger scrive su “Ambiente e Legalità” uno dei principali e tra i più seguiti organi di informazione sulla questione del Territorio Libero di Trieste e di cui è disponibile la sempre aggiornata versione inglese “Environment and Legality“.
Dal settembre 2015 è Direttore del Dipartimento Diritti civili, politici, economici, culturali ed ambientali della I.P.R. F.T.T., neo costituita Rappresentanza Internazionale Provvisoria del Territorio Libero di Trieste (LINK).