Il congresso nazionale degli Amici della Terra Italia tenutosi a Roma il 24 aprile 2010 è stato  molto particolare. Risulta infatti che sia stato dedicato in buona parte alla pianificazione delle azioni “punitive” nei confronti dei rappresentanti di un’altra organizzazione ambientalista AAG (Alpe Adria Green), precedentemente iscritti agli Amici della Terra.

Il congresso ha deliberato all’unanimità a favore delle denunce penali contro gli “altri ambientalisti” che, dopo essere stati cacciati in maniera vergognosa (gli ambientalisti dissidenti erano accusati di “giustizialismo”) dagli Amici della Terra, avevano continuato le loro battaglie senza arrendersi a intimidazioni e minacce anche di morte (si veda il caso di Roberto Giurastante). Si è creata così una situazione paradossale.

Gli Amici della Terra, che rappresentano in Italia i FOEI (Friends of the Earth International), hanno querelato per diffamazione proprio i rappresentanti della nuova associazione ambientalista internazionale AAG che si stanno battendo duramente contro i devastanti progetti dei terminali di rigassificazione nel Golfo di Trieste (due impianti fortemente sostenuti dall’Italia e avversati dalla Slovenia).

Progetti  con un giro di affari di svariati miliardi di euro e strategici per l’industria energetica. Ma insostenibili ambientalmente. Infatti il piccolo Golfo di Trieste, condiviso tra tre nazioni (Territorio Libero di Trieste, Slovenia, Croazia), è già il principale terminale petrolifero del Mediterraneo, e non ha la capacità per sostenere un traffico da 16 miliardi di metri cubi di gas/anno che i rigassificatori porterebbero. Ed è solo grazie agli ambientalisti d’attacco di AAG se sono state rese pubbliche le prove sulle falsificazioni dello studio di impatto ambientale di uno dei due progetti (Gas Natural nel porto di Trieste) già autorizzato dalle autorità italiane. Come è possibile approvare degli impianti ad alto impatto ambientale basati su dati fasulli e pure in violazione delle norme sulla sicurezza (legge Seveso)?

E poi le violazioni dei diritti umani commesse dalla spagnola Gas Natural-Fenosa nel Centro America, e portate all’attenzione delle istituzioni comunitarie sempre da AAG, non possono essere dimenticate. Non almeno nell’Unione Europea dei diritti.

Ma invece i FOE, su questa non certo marginale vicenda, sono risultati completamente assenti.  A tutti i livelli. Da Roma a Bruxelles. Nessuna posizione ufficiale sui rigassificatori. Eppure l’associazione è presente anche in Croazia, altro Paese direttamente interessato dai progetti. E risulta anche che lo stesso tesoriere dei FOEI sia proprio una croata. 

Certo, se si dà fastidio al potere la vita è dura. Lo possono testimoniare i battaglieri colleghi di AAG in prima linea per la difesa della legalità. Loro i finanziamenti pubblici se li scordano. Mentre FOE li riceve. Abbondantemente. E in effetti tra i principali sostenitori economici dei FOE risulta esservi proprio la Commissione Europea DG Ambiente, guidata dal Commissario sloveno Janez Potcnik.

Dal sito internet dei Friends of the Earth Europe:

For the financial year 2010, Friends of the Earth Europe gratefully acknowledges funding from:

EU Commission Directorate General (DG) Environment; EuropeAid; Executive Agency for Competitiveness and Innovation (EACI); Education, Audiovisual & Culture Executive Agency (EACEA); UK Foreign and Commonwealth Office; European Climate Foundation; Oak Foundation; James M Goldsmith Foundation; Isvara Foundation; Heinrich Böll Foundation, Oxfam Novib, MISEREOR, and the Dutch Ministry of Foreign Affairs. Thanks also to Friends of the Earth Europe national member groups and Friends of the Earth International.

Cerchiamo di riassumere la situazione:

  • FOE riceve i finanziamenti dalla Commissione Europea DG Ambiente (Commissario Potocnik);
  • FOE non si oppone in alcun modo ai progetti dei terminali gas nel golfo di Trieste;
  • AAG si oppone invece ai progetti dei terminali gas nel golfo di Trieste con azioni importanti (ricorsi e denunce  alle stesse istituzioni comunitarie);
  • AAG non riceve alcun finanziamento dalla Commissione Europea DG Ambiente (Commissario Potocnik);
  • FOE denuncia due componenti di AAG impegnati nella lotta ai terminali di rigassificazione;
  • I due componenti di AAG vengono messi sotto processo dalle autorità italiane che sostengono i rigassificatori;
  • Uno dei due membri di AAG ha ricevuto minacce di morte di stampo mafioso per le sue azioni che danno troppo fastidio al potere;
  • La Commissione Europea DG Ambiente pur informata delle minacce di morte contro l’ambientalista di AAG ha comunicato  che “non poteva fare nulla”;

La Commissione Europea DG Ambiente ha congelato le denunce super dettagliate di AAG contro i terminali di rigassificazione. Le violazioni denunciate avrebbero già permesso di avviare un procedimento di infrazione contro l’Italia.

C’è da riflettere su questa serie di “coincidenze”… Ma da cittadini europei c’è da chiedersi  anche come vengono concessi i finanziamenti comunitari alle ONG e chi controlla la reale democraticità di queste strutture. Altrimenti il rischio, come in questo caso, è che i soldi pubblici vengano utilizzati per azioni davvero poco edificanti. La Commissione Europea finanzia in maniera occulta i procedimenti penali nei confronti di chi si appella alla legalità? E’ questa la domanda che sorge spontanea.  Attendiamo risposta dalle istituzioni comunitarie.