TRIESTE, UNA COMODA PATTUMIERA PER I RIFIUTI DELLE MAFIE ITALIANE

Trieste, 18 maggio 2012

È arrivato ieri mattina a Trieste il primo treno di rifiuti dalla Campania. Il treno proveniente da Caserta, dopo lo smistamento alle stazioni di Campo Marzio e di Aquilinia, ha raggiunto nel primo pomeriggio la zona industriale posta sul canale navigabile di Zaule, dove i container sono stati scaricati sui camion per il trasporto al vicino inceneritore di Trieste (sull’altro lato del canale navigabile). Ventisei i container di rifiuti non  meglio precisati destinati all’incenerimento (foto a lato: uno dei container sul treno in sosta alla Stazione di Campo Marzio).

I rifiuti come di prassi accade vengono poi bruciati nelle ore notturne per evitare che sguardi indiscreti possano vedere gli assai poco rassicuranti fumi in uscita dal camino di 100 metri dell’inceneritore.

La giornata di ieri segna quindi la nuova fase della campagna di emergenza campana. Le amministrazioni pubbliche locali sono infatti ora pienamente responsabili in base alla nuova normativa nazionale che prevede per il trasporto dei rifiuti dalla Campania il preventivo assenso della regione interessata.

Le opposizioni dei cittadini e le richieste di chiarimento sui rifiuti (ben 25.000 tonnellate fin qui) bruciati nell’inceneritore di Trieste sono rimaste lettera morta. Come le proteste della Slovenia, investita direttamente dai fumi inquinanti dell’impianto triestino.

L’operazione di ieri doveva avvenire nella massima segretezza. Tutto pianificato. Anche il totale silenzio istituzionale e mediatico (almeno sul versante italiano). Un silenzio necessario ovviamente quando si devono fare sparire rifiuti scomodissimi. Un silenzio squarciato solo dalla nostra azione informativa che ha permesso di documentare quanto stava accadendo informandone anche i media della vicina Slovenia che hanno così potuto seguire la vicenda.

Ed è Sempre più evidente di fronte a questo monolitico sistema edificato sull’illegalità, e che dell’illegalità si fa scudo, che i cittadini dovranno trovare da soli la forza di difendersi contro chi li sta lentamente ed inesorabilmente uccidendo.