EMERGENZA SANITARIA TRANSFRONTALIERA, E VIOLAZIONE DELLO STATUS GIURIDICO DEL PORTO INTERNAZIONALE DI TRIESTE
Trieste, 20 marzo 2013
E’ stata intensificata la campagna di trasporto dei rifiuti dalla Campania. Nuove ondate dei pericolosi rifiuti tossico nocivi vengono inviati con treni blocco a Trieste dove vengono rapidamente smaltiti nell’inceneritore cittadino. Il Comune di Trieste ha dichiarato tramite il Sindaco Cosolini e l’assessore all’ambiente Laureni che l’operazione andrà avanti senza alcuna interruzione.
I treni blocco vengono scaricati all’interno del Porto di Trieste utilizzando la linea ferroviaria interna con violazione dello status giuridico del Porto Franco di Trieste, ente di Stato del Territorio Libero di Trieste che in base all’allegato VIII del Trattato di Pace non può trovarsi sotto la giurisdizione esclusiva di un solo Stato – Italia inclusa. Lo stesso inceneritore comunale è stato incredibilmente inserito all’interno del Porto di Trieste in aperta violazione del Trattato di Pace: solo la commissione internazionale gestita dai rappresentanti degli Stati europei avrebbe potuto eventualmente approvare un simile intervento nell’area, perché a dispetto dell’autorità portuale italiana, si tratta del solo organo legittimato ad amministrare lo scalo del Territorio Libero.
L’intento del Comune che smaltisce i rifiuti campani a pagamento è di ottenere il maggior quantitativo di rifiuti possibile. Ad oggi almeno 75.000 tonnellate. Nessuna risposta è stata data alle richieste urgenti sulla qualità di rifiuti che arrivano dalla Campania, né sulla qualità e destinazione finale delle ceneri (almeno 1/3 dei rifiuti che entrano nell’inceneritore), né sulla quantità di diossine prodotte dall’inceneritore e sulla loro ricaduta e distribuzione al suolo.
L’inquinamento prodotto investe direttamente anche la Slovenia e la Croazia. La situazione è critica. Trieste in questo momento è diventata il principale punto di smaltimento dei rifiuti provenienti dalle terre della camorra. I treni blocco di rifiuti campani potrebbero ora arrivare con cadenza settimanale.
Le conseguenze sanitarie di questa massiccia operazione di smaltimento incontrollato dei rifiuti speciali campani si prospettano pesantissime. Circa 300.000 persone vengono investite dall’inquinamento a base di diossine prodotto dall’inceneritore di Trieste.
Allarme tumori ai massimi livelli a Trieste e nel Territorio Libero sotto illegittima e dannosissima amministrazione italiana.