Nell’ottobre del 2009 nel corso di una trasmissione televisiva l’assessore allo sviluppo economico del Comune di Trieste Paolo Rovis portava un pesante attacco nei confronti degli ambientalisti di Greenaction Transnational – Alpe Adria Green e della Repubblica di Slovenia accusandoli di opporsi pretestuosamente alla realizzazione del terminale di rigassificazione della spagnola Gas Natural nel porto di Trieste, progetto appoggiato fortemente dall’allora sindaco Dipiazza e dalla maggioranza di centro destra la governo.

Rovis attaccando in particolare Roberto Giurastante, presidente di Greenaction e portavoce di AAG in Italia, per il suo ruolo di primo piano nella battaglia contro i progetti dei rigassificatori nel Golfo di Trieste lo presentava come una specie di “ecoterrorista mediatico”, mentre la Slovenia veniva definita come paese nemmeno indipendente e “feudo austroungarico”.

Il motivo di tale veemente attacco era dovuto al fatto che proprio le efficaci denunce degli ambientalisti della rete Greenaction-AAG alle istituzioni comunitarie avevano messo in crisi un progetto che aveva avuto fino a quel momento il via libera dalle istituzioni italiane, e tra queste, ambiguamente anche da parte del Comune di Trieste.

Greenaction ha quindi avviato una procedura civile per ottenere il risarcimento del danno subito citando il Comune di Trieste che ha peraltro rifiutato, con risposta del vicesindaco Fabiana Martini, anche di partecipare all’incontro – obbligatorio per legge – di conciliazione.

Il vicesindaco di Trieste (e assessore alla protezione civile con responsabilità dirette sulla pianificazione della disattesa normativa Seveso) ritiene infatti che “non sussista alcun elemento che possa integrare una qualsiasi forma di responsabilità oggettiva del Comune di Trieste”.

Nessuna ammissione di colpa quindi. Nessuna scusa. Nessuna presa di distanza da chi ha condotto quel linciaggio mediatico. Per la nuova amministrazione Comunale di Trieste a guida centrosinistra gli ambientalisti che si oppongono ai rigassificatori e chiedono il rispetto delle norme sulla sicurezza degli impianti industriali (direttiva Seveso) sono quindi: “degli ecoterroristi” e la Slovenia per gli stessi motivi uno Stato “schiavo”… “feudo austroungarico”…

Una sorprendente continuità di visione con la destra nazionalista da sempre effettivamente al governo nell’effettivamente “asburgica” Trieste…